E’ approdato al Senato un disegno di legge introdotto dalla senatrice Elena Botto, del gruppo misto, che ha redatto il disegno di legge 2572, che mira a regolamentare le valute virtuali dal punto di vista fiscale.
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Criptovalute: come funziona oggi il sistema fiscale italiano
In Italia non esistono attualmente regole generali di trattamento fiscale per chi possiede criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Dogecoin e altre valute digitali circolanti su diverse piattaforme blockchain.
A livello fiscale, la proprietà delle criptovalute è considerata la stessa delle valute estere. Pertanto, il valore delle criptovalute deve essere inserito nella sezione RW della dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, questa parte è puramente dichiarativa e non si somma ad altre voci che costituiscono il reddito di una persona fisica.
26% di tasse ma solo per chi detiene almeno 51.645,59 euro per pià di 7 giorni
Pertanto, ad oggi, devono pagare le tasse coloro che hanno posseduto criptovalute per un valore superiore a 51.645,59 euro per almeno 7 giorni consecutivi.
In caso di superamento di tale importo, verrà applicata un’aliquota fiscale del 26%, come specificato per i detentori di valuta estera.

Tassare Bitcoin e valute digitali: cosa è inserito il nuovo disegno di legge
In questa direzione va il disegno di legge firmato da Elena Botto, che tenta di disciplinare la materia per legge, modificando alcuni aspetti di quanto attualmente previsto nelle pratiche fiscali per tali beni.
Secondo la proposta di legge, infatti, non è sufficiente che la tassazione automatica avvenga sopra la soglia di 51.645,59 euro, ma dovrebbero essere soddisfatte contemporaneamente altre due condizioni: l’acquisto di beni tramite criptovalute e il cambio in euro o, in generale, valuta fisica.
Pertanto, saranno esentati dal pagamento delle plusvalenze solo coloro che detengono Bitcoin e non li utilizzano e non li hanno convertiti in valuta FIAT.
Se il valore del tuo wallet di crypto è inferiore a 15.000 EUR, non ti sarà richiesto di dichiarare queste risorse virtuali.
E’ prevista una sanatoria per le criptovalute non dichiarate?
Inoltre è stata prevista una sanatoria per coloro che non hanno ancora rivelato al fisco la propria esposizione in monete digitali. E’ prevista una tantum per somme fino a 500.000 euro del 8%, mentre per cifre superiori del 10%.