Tutte le nazioni del globo stanno prendendo iniziative tese a regolamentare il settore delle criptovalute. C’è chi va nella strada di proibirle come la Cina e chi come El Salvador le affianca alla moneta locale.
Il 2021 è senza ombra di dubbio l’anno dell’esplosione del mercato delle criptovalute. Ora si sono accorti anche i regolatori, che hanno iniziato in modo sparso e non omogeneo a trovare una soluzione all’esplosione delle monete digitali.
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L’utilizzo delle criptovalute è cresciuto di 25 volte
In poco tempo l’utilizzo delle criptovalute è aumentato dalla fine del 2019 alla metà del 2021 di 25 volte, con la forte esplosione che è stata registrata a partite dal mese di gennaio del 2021.
I paesi asiatici sono tra gli utilizzatori maggiori di criptovalute
Sono i paesi dell’Asia i più attivi dell’utilizzo delle criptovalute secondo l’analisi realizzata dall’indice globale di adozione delle valute digitali. In testa troviamo il Vietnam, con un valore massimo di 1.

A ruota seguono altri due paese asiatici. India è seconda con un indice pari a 0.37, che supera di poco il vicino Pakistan 0.36. La prima nazione europea è l’Ucraina, quarta con 0.29, che precede Kenia 0.28, Nigeria 0.26, Venezuela 0.25 e Usa 0.22.
Come si stanno muovendo le nazioni?
La risposta più semplice è quella di affermare che ogni nazione ha deciso di prendere una strada diversa. Ci sono una circa 15 stati che hanno proibito l’utilizzo delle criptovalute, molti di questi si trovano in Africa e in Asia.
Circa una trentina di stati, stanno invece iniziando a regolamentare in maniera molto stringente l’utilizzo delle criptovalute, prima di tutte la Cina, che è passata da un atteggiamento molto permissivo, ad oggi dove la Banca centrale cinese ha dichiarato guerra alle monete digitali.
Si passa poi dagli estremi di El Salvador dove i Bitcoin sono diventati moneta ufficiale, affiancando il dollaro americano, a quelli di tutti gli altri stati, soprattutto europei che non hanno ancora preso una posizione ufficiale sulle criptovalute.
Discorso poi a parte negli Stati Uniti, dove gli stati vanno in ordine sparso e la banca centrale americana ha di recente affermato che gli Usa non sono contro il comparto dei cripto asset.