Il Partido Popular è il partito di centro-destra più famoso in terra spagnola, attualmente all’opposizione ed ha da poco discusso in parlamento della proposta di legge (legge sulla trasformazione digitale), sull’utilizzo e sulla messa in vigore delle criptovalute digitali:
A quale scopo?
Quest’ultima garantirebbe ai civili spagnoli di avere la possibilità di utilizzare i Bitcoin come metodo di pagamento per rate dei mutui e addirittura per l’acquisto di una casa.
Il disegno di legge garantirebbe che le transazioni in criptovalute “siano effettuate in un quadro di fiducia, sicurezza e trasparenza”.
“Introduzione nel sistema dei mutui, ma anche l’utilizzo di tecnologie blockchain per la gestione degli stessi e delle assicurazioni per velocizzare le compensazioni. Proponiamo di estenderlo alle polizze assicurative, tramite gli smart contract.”
Introdurre nel mercato nazionale spagnolo appunto le cripto nei settori più redditizi aprirebbe a nuovi orizzonti mai visti fino ad ora.
Ad esempio per l’immobiliare, tra i top mercati in circolazione, ci potrebbe essere la possibilità di effettuare pagamenti inerenti a mutui e locazioni attraverso le criptovalute e addirittura poter acquistare proprietà.

Tutto questo sarà quindi regolamentato? E da chi?
Pare proprio di si, attraverso un “consiglio nazionale per criptovalute” si potrà garantire la correttezza delle transazione tramite uso della blockchain.
Nella proposta di legge esaminata anche le banche commerciali stesse avrebbero la possibilità di ricorrere anche sistemi tecnologici basati sulla tecnologia blockchain per gestire le loro operazioni. Inoltre facendo così si riuscirebbe anche a dare una decisa spallata anche all’evasione, con detrazioni maggiori ed operazioni più controllate.
Si tratterebbe di un’autentica rivoluzione per la Spagna, ma soprattutto per il continente Europeo, che potrebbe seguire a ruota questa presa di posizione, visto che ormai sono in molti ad aver appoggiato questo pensiero. La borsa tedesca ha da poco acquistato un importante intermediario cripto e, sempre in Germania, i fondi possono investire fino al 20% del loro capitale in cripto.