Dopo le Filippine, anche il Vietnam, il paese dell’Asia meridionale dal il via ad una prima fase sperimentare, che nel futuro potrebbe integrare l’utilizzo delle criptovalute all’interno della propria economia.
Il nuovo programma sarà lanciato tra poche settimane, con la banca centrare del paese che dovrà indiduare i punti di forza e di debolezza nell’utilizzo delle criptovalute e segnalare al governo tutte quelle criticità che potrebbero influenzare in maniera negativa l’economia in forte ascesa del paese asiatico.
Anche il Vietnam, dopo le Filippine si apre all’utilizzo delle critovalute nella propria economia?
Il primo ministro della nazione, Pham Minh Chinh, in un discorso pubblico, ha definito le linee guida che il proprio governo seguirà nei prossimi anni per portare nuovo sviluppo al Vietnam utilizzando l’innovazione attraverso IA, big data e l’utilizzo delle criptovalute nell’economia reale.
Il Vietnam potrebbe essere il primo paese al mondo a creare un mercato dove si vendono azioni e a fonderlo con un exchange ufficiale, dove si potranno vendere e comprare le maggiori monete virtuali, come i Bitcoin e l’Ethereum e le altre criptovalute.
In Europa, al momento questa soluzione adottata in Vietnam sembra impensabile, infatti le principali instituzioni come la BCE o l’EBA sono contrarie ad utilizzare il termine valute, ritenendo le critovalute dei veri e propri prodotti finanziari molto rischiosi e speculativi.
Qualche giorno fa, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha espresso il suo pensiero con questa dichiarazione: “Bisogna porre argini al disordine delle cripto valute, che valute non sono – ha detto – e ai fortissimi rischi di illegalità che nascondono”.
Stiamo a vedere se il modello adottato dal Vietnam farà da apripista a nuove nazione, che potrebbero decidere di aprirsi al mondo delle criptovalute.