Anche se il mese di agosto è stato fino ad oggi molto positivo per il comparto delle criptovalute, all’orizzonte si intravedono delle problematiche provenienti da Cina e Usa.
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La Cina si prepara ad una nuova “stretta” contro le crypto
A muoversi questa volta è stata la banca centrale cinese, che è andata a colpire ancora una volta società che hanno nei loro asset criptovalute.
La sede di Shenzhen, nelle Cina sud-orientale di People’s Bank of China, ha richiesto informazioni a circa 15 società sulle loro attività illegali legate alle monete virtuali.
Il paese della grande muraglia, da qualche mese è anche impegnato a controllare e limitare i miniers (minatori), imponendo rigidi limiti a servizi di tipo bancario e di trading riguardanti monete virtuali come Bitcoin, Ethereum ecc…
Questo genere di informazioni sicuramente non fanno bene alla crescita di valore del Bitcoin, alle ore 9.40 di oggi 19/08/2021 risulta in calo dello 0.67 a 44.411,53 dollari.
Il presidente della Fed di Minneapolis usa parole dure contro i Bitcoin
Non solo la Cina però si muove contro le monete digitali. Il dibattito è aperto anche negli Stati Uniti, dove la possibilità di una regolamentazione non appare così remota.

Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha fortemente criticato il mercato delle monete digitali. Secondo il banchiere non c’è possibilità dell’utilizzo del Bitcoin.
Ha poi rincarato la dose parlando al summit del Pacifico affermando che “la criptovaluta è al 95% frode, clamore, rumore e confusione”
Le crypto però sono sempre più comprate e scambiate anche negli Usa, ma quello che preoccupa i politici è la grande volatilità del mercato e la mancanza di regolamentazione.