Pensione di reversibilità, spetta sia a divorziati che separati: basta questo

Forse non lo sai ma la pensione di reversibilità spetta anche agli ex coniugi. Vediamo, però, quali requisiti è necessario soddisfare.

La pensione di reversibilità – conosciuta anche come “pensione ai superstiti”- spetta alla moglie o al marito quando il coniuge viene a mancare. Non tutti lo sanno ma spetta anche in caso di separazione o di divorzio. Pertanto anche il tuo ex o la tua ex avrebbero diritto alla pensione di reversibilità qualora tu morissi.

pensione di reversibilità all'ex
Anche l’ex ha diritto alla pensione di reversibilità/Criptoitalianews.it

Naturalmente per ottenerla è necessario soddisfare determinati requisiti e l’importo cambia a seconda delle situazioni di ciascuna famiglia. Non tutte le persone, infatti, ricevono la stessa percentuale di pensione di reversibilità quando il marito o la moglie muoiono.

Molti credono che dopo la separazione o il divorzio all’ex non spetti più nulla, neppure la reversibilità. Grosso errore: secondo il nostro ordinamento anche l’ex coniuge può avere diritto alla reversibilità ma solo in alcuni casi specifici.

Pensione di reversibilità: ecco cosa devi fare per averla

Vige ancora moltissima confusione per quanto riguarda la pensione di reversibilità, il trattamento che, solitamente, spetta al coniuge quando rimane vedovo. Tuttavia, oltre al coniuge, in alcuni casi possono averne diritto anche gli ex. Ci sono, però, requisiti ben precisi da soddisfare o si perde tutto.

pensione di reversibilità, requisiti
In questi casi anche all’ex spetta la pensione di reversibilità/Criptoitalianews.it

Partiamo con il puntualizzare a chi spetta di diritto la pensione di reversibilità. Quando il titolare dell’assegno previdenziale muore, la reversibilità spetta – in ordine prioritario – a:

  • il coniuge o il partner unito civilmente;
  • i figli minorenni;
  • i figli fino a 26 anni se studiano e se sono ancora fiscalmente a carico del genitore al momento del decesso;
  • i figli anche maggiorenni se inabili al lavoro;
  • ai genitori inabili oppure di età superiore ai 65 anni;
  • i fratelli o le sorelle non coniugati se erano a carico del pensionato prima che morisse.

Non tutti lo sanno ma la pensione di reversibilità può essere fruita anche in caso di separazione o di divorzio. In caso di separazione spetta all’ex coniuge se l’iscrizione all’ente pensionistico del partner è avvenuta prima del decesso o, ancora, se si è titolari di un assegno di mantenimento per la separazione con addebito.

In caso di divorzio l’ex coniuge può ricevere l’assegno di reversibilità se l’iscrizione all’ente previdenziale del partner sia avvenuta prima del decesso e il soggetto sia titolare di assegno divorzile.

Il diritto a ricevere la pensione di reversibilità viene meno – sia per il coniuge rimasto vedovo che per l’ex – qualora si convoli a nuove nozze. Se ci si sposa nuovamente allora si perde l’assegno mensile di reversibilità.

L’importo varia a seconda della situazione reddituale di chi percepisce l’assegno. Per il 2024 le soglie fissate dall’Inps sono le seguenti:

  • fino a 23.345,79 euro annui non si subisce nessun taglio sull’assegno pensionistico del defunto;
  • da 23.345,80 a 31.127,72 annui la pensione viene decurtata del 25%;
  • da 31.127,73 a 38.909,65 annui la decurtazione è del 40%;
  • oltre 38.909,66 euro annuo l’assegno mensile viene tagliato del 50%.
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