Mazzata criptovalute: adesso devi fare questa comunicazione all’Agenzia delle Entrate

In arrivo una brutta stangata sulle criptovalute: ora devi per forza comunicare un “dettaglio” all’Agenzia delle Entrate.

Pensavi di diventare ricco grazie alle tue cripto attività? Beh forse hai fatto i conti un po’ troppo presto e non hai tenuto in dovuta considerazione gli obblighi a cui è sottoposto ogni cittadino italiano nei confronti del Fisco. La legge di Bilancio 2023 ha apportato modifiche che, di sicuro, a molti non piaceranno.

Cosa succede con le criptovalute
Brutta stangata in arrivo sulle criptovalute/Criptoitalianews.it

In poche parole possiamo dire che sta per arrivare un brutta stangata per coloro che operano con le criptovalute e traggono profitti da queste attività. da quest’anno sarai tenuto a comunicare un certo “dettaglio” – che poi tanto dettaglio non è – all’Agenzia delle Entrate.

Chi non lo farà potrà essere perseguito penalmente come qualunque persona che evada le tasse. E se pensavi di cavartela con l’autocertificazione resterai molto deluso: non è più ammessa. Dunque preparati perché la mazzata è in arrivo e sarà molto pesante.

Criptovalute: ecco che cosa cambia

Sempre più persone sono nel giro delle criptovalute e sperano di trarne grandi profitti. Sicuramente molti ci riescono mentre altri no. Per tutti, in ogni caso, è in arrivo una brutta stangata: la legge di Bilancio 2023 ha introdotto importanti novità che riguardano proprio le criptovalute.

nuova tassa sulle criptovalute
Ecco che cosa devi dichiarare al Fisco/Criptoitalianews.it

Partiamo con il dire che da quest’anno puoi dichiarare quanto guadagni con le tue cripto attività anche con il classico modello 730. Infatti è stato predisposto il nuovo quadro W. Nel 730 può essere liquidata sia l’IVIE che l’IVAFE, nonché la nuova imposta sulla detenzione di cripto attività.

Ciò che non tutti sanno è che il Governo di Giorgia Meloni, con la legge di Bilancio 2023, ha introdotto una nuova imposta sul valore delle cripto-attività. L’imposta corrisponde al 2 per 1000 del valore delle cripto e deve essere pagata da tutti i soggetti fiscalmente residenti in Italia che detengono cripto- attività sulle quali non è stata applicata l’imposta di bollo.

Non è tutto: tale imposta deve essere pagata anche in tutti quei casi in l’imposta di bollo non è applicata come, ad esempio, nel caso in cui le cripto-attività siano detenute presso intermediari non residenti in Italia o archiviate su chiavi USB, personal computer e smartphone.

La tassa in questione si applica su una base imponibile che corrisponde al valore delle cripto-attività al termine di ciascun anno solare . E tale valore viene rilevato dalla piattaforma dell’exchange dove è avvenuto l’acquisto della stessa. Nel caso in cui, in data 31 dicembre, non sia possibile effettuare tale rilevazione allora il valore verrà rilevato in uno dei due seguenti modi:

  • da analoga piattaforma dove le medesime cripto-attività sono negoziabili;
  • o da siti specializzati nella rilevazione dei valori di mercato delle stesse.

Si sottolinea che non è più possibile in alcun modo avvalersi dell’autocertificazione.

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