Due notizie che sicuramente non fanno bene alle crypto. La prima è il divieto di estrazione di criptovalute nel Kosovo, la seconda è il caos in cui è precipitato il Kazakistan, il secondo stato al mondo di importanza per il mining di monete digitali dopo gli Usa.
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Stop all’estrazione di criptovalute nel Kosovo
Da quando il governo ha deciso di spegnere le due più grandi centrali a carbone del paese per problemi tecnici, il Kosovo è precipitato in continui blackout di energia elettrica.
Una parte di questa carenza di energia è dovuta al mining di criptovalute, ovvero il processo di creare monete digitali eseguendo al computer calcoli molti complessi che richiedono grosse quantità di energia.

Kazakistan, rivolta popolare per gas e energia
Forse non tutti sanno che il Kazakistan è uno stato molto importante per il mining di criptovalute. Lo stato asiatico infatti è il secondo dietro agli Stati Uniti per numero di “minatori” presenti e moltissime società cinesi si sono trasferite qui dopo il ban nazionale.
I cittadini sono scesi nelle strade per protestare contro l’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità, in parte anche in questo caso dovuta al mining di criptovalute.
Non è certo un periodo facile per il comparto delle criptovalute, con problematiche legate alle varie regolamentazioni nazionali, ai problemi di mining e alla tante pressioni che arrivano dalla finanza tradizionale.