Torna a parlare, dopo le recenti dichiarazioni di inizio mese ai lettori del Washington Post il presidente della Sec, Gary Gensler, parlando del suo pensiero riguardante le criptovalute.
Gensler racconta infatti di come la sicurezza informatica attraverso le piattaforme sia nulla, a causa dell’assenza di intermediari e la presenza di truffatori e hacker: il settore cripto è infatti preso di mira da malintenzionati e persone legate alla malavita organizzata, soprattutto nell’ultimo periodo.
In assenza di leggi e regolamentazioni ufficiali in merito alla protezione degli investitori, vi è un alto tasso di vulnerabilità per tutti coloro che “lavorano” sulle piattaforme DEFI.
Altro punto critico toccato dal presidente Sec riguarda le stablecoin: infatti la gran parte dei movimenti sui mercati crypto vengono effettuati proprio in token, con lo scopo di aggirare le normative antiriciclaggio e le sanzioni a livello internazionale.
Gary Gensler mette in previsione una durata a media-basso periodo delle criptovalute, poiché ritiene fondamentale la necessità di sottoporre il mercato delle valute digitali a severi controlli normativi e di sicurezza per le piattaforme d’investimento.

Queste alcune delle sue parole:
“Non credo che ci sia una fattibilità a lungo termine per cinque o seimila forme di denaro private quindi, nel frattempo, penso che valga la pena disporre di un regime di protezione degli investitori attorno a questo”.
Egli ha paragonato le migliaia di criptovalute presenti attualmente sul mercato al periodo storico americano denominato “sistema bancario selvaggio” in vigore negli Stati Uniti dal 1837 al 1863, il quale non era in possesso di un regolamento federale bancario:
grazie poi ad Abraham Lincoln si creò l’Ufficio del controllore della valuta, dato che spesso le banche emettevano le proprie valute negavano il riconoscimento del valore in oro o argento.
Ancora poco concreta l’idea di come poter mettere in pratica questa norma, anche se ormai anche le istituzioni stanno prendendo sul serio le criptovalute, ma che ne stanno anche iniziando ad intuire il reale potenziale rivoluzionario.