Dopo i recenti cambiamenti del governo della Cina in ambito criptovalute, la gran parte dei “minatori” presenti nella nazione hanno deciso di cambiare aria.
E’ stato accusato un alto esponente della politica di Jiangxi, tale Xiao Yi, per aver impropriamente acquistato criptovalute.
Xiao Yi è il Vicepresidente della Conferenza Consultiva Politica del popolo cinese e secondo la nota redatta dal Partito avrebbe quindi abusato dei propri poteri aiutando l’insorgere di un’economia bandita dal governo.

Il PCC, Partito Comunista Cinese, ha inoltre espulso Yi con l’accusa di riciclaggio e induzione all’uso improprio di criptomonete.
Il pugno duro di Pechino sembra volto a dimostrare la forza del governo in materia di criptovalute.
La legge prevede il sequestro dei beni personali e di tutti gli immobili ufficialmente dichiarati col proprio nome.
La regolamentazione della Cina sulle criptovalute
Il mercato delle criptovalute è in forte aumento, con gran parte dei governi intenti a mettere un freno a tutto questo, regolarizzando il più possibile questo mercato.
In tutto ciò la Cina cerca di tenere sotto le criptovalute, un sistema totalmente decentralizzato dalle mani del governo.