Ethereum nella bufera, una bufera che, questa volta, potrebbe costare cara. La Foundation ha deciso di rendere pubblici i conti.
Una mossa così nessuno se la sarebbe mai aspettata. Né i fautori né i detrattori della criptovaluta tanto discussa e bersagliata negli ultimi tempi. E, invece, a sorpresa, Ethereum ha deciso di rendere pubblici tutti i conti secretati. Ora chiunque potrà vedere a chi appartengono i wallet e monitorare gli spostamenti della fondazione.
Una mossa azzardata? Forse. Di sicuro una mossa che ha spiazzato tutti. Negli ultimi periodi Ethereum ha perso quota e c’è chi sostiene che la ripresa – se mai avverrà – sarà lunga e difficile. Nei periodi di “discesa” le whale hanno continuato ad acquistare a mani basse ma si sono indirizzati tutti verso altri asset.
Le crypto più quotate continuano ad essere Bitcoin – che si riconferma la regina – e la meme PEPE, nuova e forse rischiosa ma più attraente di Ethereum agli occhi dei grandi investitori. Cosa succederà ora a chi ha investito o deciderà di investire su Ethereum?
Si apre un nuovo capitolo per Ethereum. La Foundation ha deciso di rendere pubblici tutti i conti secretati e, finalmente, emerge tutto chiaramente. Una mossa troppo azzardata per una crypto che già da tempo sembra aver perso il suo appeal? I pareri sono discordanti.
Non è detto che si tratti di un gesto azzardato. Anzi: questa nuova strada votata ad una maggiore trasparenza potrebbe addirittura essere premiata. Infatti, d’ora in avanti, tutti gli investitori avranno modo di controllare come e quando vengono spesi i soldi della fondazione. La scelta di rendere i conti pubblici è arrivata dopo pesanti accuse di movimenti poco chiari.
Da ora in poi chi investe avrà, dunque, maggiore controllo sui movimenti della foundation e potrà farsi un’idea di quali e quante siano le spese che, ad oggi, secondo i bene informati sono tante, forse troppe. Tuttavia c’è chi è prontamente intervenuto per mettere a tacere i detrattori che, negli ultimi giorni, hanno acceso un po’ troppo gli animi degli investitori destando ansie ingiustificate.
Il ricercatore della Foundation, Justin Drake, ha voluto rassicurare tutti spiegando che, in base alle analisi dei wallet di cui si conosce la proprietà, la fondazione siede su un comodo cuscino di 650 milioni di dollari e, se la spesa resta uguale a quella attuale, si può andare avanti per minimo altri 10 anni.
Inoltre, sempre Justin Drake, ha puntualizzato che all’interno delle casse della Foundation, non ci sono solo crypto: ci sarebbero infatti fiat in grado di coprire per un paio di anni le spese della Fondazione, che ammontano a circa 100 milioni di dollari annui.
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