È un buon momento per investire in bitcoin: la svolta, dopo i mesi di spiccata volatilità e incertezza. Ecco le previsioni degli analisti.
Il primo settembre 2024, il bitcoin è arrivato a 57.325 dollari. Un valore alto di per sé ma in netta diminuzione rispetto ai massimi ottenuti in primavera. Rispetto all’inizio del 2024, invece, la quotazione può dirsi discreta. Gli investitori e i minatori di criptomonete stanno però ancora pensando a cosa è accaduto a marzo 2024, ovvero al giorno i cui i bitcoin hanno raggiunto il massimo storico di oltre 73.000 dollari. Tutto ciò grazie all’approvazione degli ETF su bitcoin negli Stati Uniti.
Era prevedibile che dopo quell’exploit il prezzo dovesse subile fluttuazioni. Il peggio c’è stato a giugno, quando il valore è sceso di oltre il 18%, quando la capitalizzazione di mercato che è passata da 1,40 trilioni circa a 1,14 trilioni di dollari. Cosa succederà quest’autunno? Gli analisti esperti in cripto puntano gli occhi su tre eventi importanti che si svolgeranno nelle prossime settimane.
L’esito di questi appuntamenti potrebbe influenzare il prezzo dei bitcoin: si parla di una clamorosa svolta. I più sono positivi, immaginando una crescita. Qualcuno invece, in minoranza, paventa un crollo. La prima data critica riguarda la riunione del Federal Open Market Committee (il cosiddetto FOMC) che si terrà il 18 settembre.
Il comitato della Federal Reserve è chiamato a decidere i tassi di interesse a breve termine e a determinare quali saranno i nuovi orizzonti di investimento. Tutto il mercato è attento a quel che succederà in quella riunione. E ciò vale anche per chi investe in criptovalute. Il FOMC avrà un impatto certo sul price action del bitcoin. Secondo le previsioni, Jorome Powell, presidente della Federal Reserve potrebbe attuare dei tassi di interesse, con effetti positivi per gli asset di rischio come i bitcoin.
Gli analista aspettano con ansia anche i prossimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti. Il resoconto è previsto per il 6 settembre. E un tasso di disoccupazione più alto del previsto potrebbe comportare previsioni di recessione, spingendo Powell a essere cauto con i tagli. Se il tasso di disoccupazione fosse invece davvero critico, la Fed potrebbe avere un motivo in più per tagliare i tassi di interesse, facendo così il gioco del bitcoin.
C’è da considerare anche la situazione della rottura del cluster di resistenza. Da più di un anno, coloro che hanno investito in bitcoin si aspettano il boom ancora non arrivato.
Nel momento in cui l’asset si avvicinerà alla soglia dei 70.000, molti investitori venderanno, prevedendo un crollo o una stasi. I cluster di resistenza sono fondamentali proprio per questo, perché indicano aree in cui il prezzo potrebbe invertire la sua direzione o rallentare la sua crescita. E con il bitcoin il cluster non appare troppo lontano.
Settembre è un mese particolare: storicamente si è sempre mostrato parecchio volatile per le cripovalute. Facendo una media dal 2013 a oggi, si scopre che a settembre il prezzo è sempre sceso del 3 o 4%. Anche quest’anno potrebbe essere così. Ma da ottobre in molti pensano che il bitcoin andrà incontro a una svolta.
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