Sono moltissime le banche di tutto il mondo, che nel corso degli ultimi mesi hanno dato la possibilità ai propri clienti la possibilità di investire anche in criptovalute. Ma questo non è successo in Italia, perchè?
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Unicredit contro le crypto?
Una delle più importanti banche del nostro paese, Unicredit, ad inizio gennaio con un tweet sul proprio profilo aveva “ammonito” i propri clienti dall’investire in criprovalute pena la chiusura del proprio conto corrente.
Il grande polverone suscitato da queste dichiarazioni nel web, ha convinto i vertici della banca a “cambiare” il loro atteggiamento verso le monete digitali e soprattutto smentendo la chiusura dei conti correnti dei clienti.

La posizione della Consob
L’autorità di regolamentazione delle borsa valori, la Consob, presieduta da Paolo Savona, ha più volte sottolineato i rischi per le banche e per gli investitori della mancanza di regole per la finanza decentralizzata e dell’eccessivo sviluppo del mercato delle criptovalute.
Nessuna banca italiana pronta per le criptovalute?
Ad oggi, nessuna banca italiana offre un servizio di vendita di crypto per i propri correntisti. Ma sono sempre più insistenti le voci che qualche cosa stà per cambiare.
Ad esempio Banca Generali, sembra pronta a fare da apripista e ha annunciato che molto presto offrirà ai suoi clienti la possibilità di investire in monete vituali.