Sono sorprendenti i dati rilasciati dalla società Chainalysis, il cui compito è studiare il comportamento di blockchain e criptovalute: ha stimato infatti che da Luglio 2020 a Giugno 2021 nel mondo l’adozione delle criptovalute da parte dei consumatori è aumentata dell’880% nell’ultimo anno.
Questo calcolo è stimato attraverso l’utilizzo pro capite delle criptovalute, in contrapposizione ai volumi di scambio delle valute tradizionali all’interno di ciascun paese.
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Come vengono estratti questi dati?
Il primo step di differenziazione usato da Chainalysis è stato quello di dividere lo sviluppo dei vari paesi in diversi gradi, così da rendere un dato più esplicativo e meno legato alle tante e grosse transazioni delle più importanti aziende:
la volontà del colosso è quella di comunicare l’utilizzo della criptovaluta da parte della gente comune e concentrarsi sul numero di transazioni effettuate in un’ottica di risparmio e/o piccolo investimento.

Quali sono i paesi con i dati più importanti di adozione di criptovaluta?
I rilevamenti di Chainalysis hanno portato a studiare 154 paesi attraverso una scala numerica che si esprime tra lo 0 e l’1:
a sorpresa troviamo il Vietnam alla prima posizione in merito all’introduzione di criptovalute, mentre al secondo posto l’India ha ottenuto 0,37, seguita dal Pakistan, con un punteggio di 0,36.
L’indice nazionale ha stabilito sulla base dei propri punteggi un dato equivalente a 2,5 riguardante l’adozione globale alla fine del secondo trimestre del 2020.
Alla fine del secondo trimestre del 2021, invece il punteggio totale è di 24, toccando un più 2300% dal terzo trimestre del 2019 e di oltre l’881% nell’ultimo anno.
Quali differenze vi sono nell’utilizzo delle cripto nei vari paesi del mondo?
Nei paesi più ricchi e sviluppati quali Nord America, L’Europa occidentale e l’Asia orientale i consumi di criptovalute sono stati soprattutto dovuti a investimenti da parte delle istituzioni, soprattutto nell’ultimo anno.
Nei mercati emergenti, invece la situazione è spesso diversa, con molte persone che la utilizzano come fondo di risparmio o per eseguire transizioni commerciali.
Per esempio Kenya, Nigeria, Vietnam e Venezuela, sono in cima all’indice in gran parte perché hanno enormi volumi di transazioni su piattaforme peer-to-peer (P2P) se adeguati al PPP pro capite e alla popolazione che utilizza Internet .
L’anno scorso, la Cina si è classificata al quarto posto nell’ indice di adozione globale, mentre gli Stati Uniti al sesto posto. Quest’anno, gli Stati Uniti sono all’ottavo posto mentre la Cina al tredicesimo.
In conclusione, l’adozione della criptovaluta degli ultimi dodici mesi e il fenomeno di diversificazione delle aree geografiche stanno diventando un fenomeno globale, alla portata di chiunque.