Una notizia che sembra incredibile ma arriva direttamente da Goldman Sachs, una delle maggiori società che opera a livello mondiale negli investimenti bancari, nel trading di titoli e nella gestione di investimenti.
L’oro è la criptovaluta dei poveri?
Secondo quanto dichiarato da Damien Courvalin, Head of Energy Research & Senior Commodity Strategist di Goldman Sachs, il Bitcoin è meglio del metallo prezioso. Intervistato da Bloomberg ha infatti affermato:
“Proprio come sosteniamo che l’argento sia l’oro dei poveri, l’oro sta forse diventando la criptovaluta dei poveri.
Il valore delle criptovalute risiede nella sua rete, proprio come il valore del petrolio è suo consumo.
L’oro, come i diamanti e l’arte, non ha questo. È solo un puro asset difensivo che può sovraperformare per un periodo di tempo significativo“.
Sono sempre maggiori gli investitori, che per proteggersi dall’inflazione stanno scegliendo asset che esulano i metalli e si avvicinano al mercato delle criptovalute.

Per JP Morgan i Bitcoin sono sempre più apprezzati
Anche la banca d’affari JP Morgan, nel mese di ottobre 2021 ha diramato una comunicazione in cui segnalava che gli investitori classici si stavano spostando sui Bitcoin, per proteggere il proprio capitale d’investimento dall’inflazione.
Ricordiamo ai nostri lettori che molte nazioni rimangono fortemente contrarie ad investire in criptovalute.
Ad esempio in Cina, dopo anni dove il governo ha chiuso gli occhi sulle monete digitali, dal mese di settembre ha usato il pugno duro, vietando completamente le criptovalute.
Questa mossa del governo ha provocato quindi l’uscita degli investitori cinesi dal mercato delle criptovalute e lo spostamento degli investimenti in oro.
Questo ha fatto crescere la domanda del metallo prezioso. Per questo Courvalin ha affermato:
“A questo punto, potrebbe esserci abbastanza ricchezza da allocare su entrambi (sia Bitcoin che Oro), soprattutto, credo, perché il segnale di inflazione sta iniziando a essere più pressante“.